La Meditazione

Poiché l’uomo è l’essere, l’esprimersi, e il riconoscersi dell’unicità del Conscio, la capacità-necessità individuale del meditare è la diretta conseguenza del “fatto” di Esserlo. 

La preghiera, la meditazione, la richiesta, lo studio, il riflettere, o l’immedesimazione con ciò che si sta facendo, ecc., sono tutte attività che esprimono la capacità del processo individuale di orientarsi verso la propria origine. In verità, sebbene siano tutte attività che iniziano nella e con la mente, e quindi nella e con l’individualità, si tratta sempre dello stesso processo del riconoscersi che tende a sfociare nello stato dell’essere. La Mente è il mezzo-processo stesso del riconoscersi individuale e collettivo del Conscio, è la forma di essere, di esprimersi, e di riconoscersi, in cui e attraverso cui appaiono tutte le forme e le forze dell’esistere consce-subconscie ed inconsce, ma non è lo Stato dell’Essere il Conscio stesso.

Il Conscio è l’unicità di Coscienza-Vibrazioni-Energia-Materia mentre la Mente è l’unicità delle vibrazioni-energia che si manifesta come specifica reazione alle reazioni  dell’unico Stato dell’essere. La Mente è la forma energetica individuale della coscienza che per il principio stesso di unicità da cui deriva si condensa come specifico corpo ed esperienza conscia-subconscia ed inconscia individuale di essere nel mondo.

Poiché è il Conscio che si manifesta e che si riconosce,  in sostanza è il Conscio che manifesta ed attrae la mente verso di sé, dirigendola alla pura coscienza di essere, al punto che nella mente è manifesto il desiderio di voler capire e voler descrivere, con tutto ciò che comporta, come anche la capacità di ritrarsi in se stessa.

Nisargadatta Maharaj

Con il rivolgersi della mente in se stessa questa si trasforma in ciò che è: nel flusso energetico di essere del Conscio, ovvero essa diviene lo strumento del riconoscersi per realizzare lo Stato dell’Esserlo. Questo viene chiamato normalmente “processo meditativo”. Bisogna però aggiungere che tale processo si coordina, si armonizza e si realizza, gradualmente o subitaneamente, ogni volta in modo differente e dipendentemente da ogni struttura e resistenza dei processi consci-subconsci ed inconsci che si stanno svolgendo nella mente stessa.

 

human head

Il riconoscersi, l’individuarsi, ecc., tende per sua natura ad armonizzarsi alla propria innata unicità con lo scopo di manifestarla completamente. Ciò significa che i processi individuali si armonizzano al Processo Generale dell’Essere trasformandosi nel flusso dello Stato dell’Essere, dove scompare ogni identificazione, in cui il Conscio è semplicemente se stesso con se stesso.

Il processo del riconoscersi, o il processo dell’essere del Conscio, o il processo del Karma, si manifesta pertanto con la forma unica del conscio mentale e del conscio fisico più idonea ad esprimerlo, di volta in volta sempre diversa e anche più o meno condizionata a forme di attaccamento (esperienziali, ereditarie, e collettive) che ne caratterizzano anche la maturazione.

Poiché il Conscio è sia lo Stato dell’Esserlo che il Processo e i processi dell’Essere che lo realizzano, la maturazione individuale si compie nella consacrazione dell’unicità della forma allo stato senza stato dell’Esserlo.

conscio mentale - Copia

 

Con la costante pratica la meditazione si evolve e matura sempre più, coinvolgendo tutti i processi vibratori-energetici e materiali consci, subconsci ed inconsci, che si esprimono nella cosiddetta veglia, sogno e sonno profondo. Per quanto sia di fatto impossibile definire “quanto” sia necessario meditare affinché si realizzi definitivamente lo stato della “liberazione”, possiamo però dire che la veglia, il sonno e il sogno possono trasformarsi nello svolgersi unico del medesimo processo del riconoscersi, poiché di esso sono espressioni.

L’Unicità è lo Stato e la Forma Primaria di Conscio che per sua natura contiene e definisce ogni possibile altra forma e perciò trascende anche la dualità di Creatore e Creatura. L’Unicità, ovvero ciò che tutte le forme esprimono e anche ciò a cui tutte tendono, trascende tutto il sapere, il sentire e l’agire di cui si è portatori e divulgatori. 

Quando lo Stato di Esserlo diviene permanente, il Conscio è nel cosiddetto Stato “di Dio”, che peraltro non aveva mai lasciato se non mentalmente; il Conscio è nello Stato libero da ogni immedesimazione che magnifica l’unicità della forma con cui si esprime. Nello Stato di Conscio Unico non esistono il “credere” e il “meditare”, perché non c’è un chi crede, né un chi ne ha bisogno, c’è semplicemente il Conscio che si manifesta ed esprime come tale. In questo senso si può dire che il processo di maturazione quando raggiunge la soglia di “non ritorno” avviene spontaneamente e sempre, anche se a volte si potrebbe pensare che non sia così perché il Conscio sembra essere intento a svolgere le cosiddette faccende normali della vita.