Introduzione

“Chi sono io? Che cosa sono? Perché sono? Qual è lo scopo dell’esistenza e di questo senso di esistere? Perché tutto questo?”

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Rivolgendo la nostra attenzione alla semplice constatazione: “qualsiasi cosa per esistere deve essere unica”, possiamo intuire immediatamente, ma anche approfondire e realizzare, che “unica” è anche l’origine di Tutto.

Così riflettendo e meditando risvegliamo in noi stessi la consapevolezza sul principio di Unicità, sullo stato e sul processo che origina e definisce l’esistere tutto, il quale, al di là dei diversi significati che vi si possono attribuire nell’uso quotidiano, è una “password” per accedere a livelli superiori di approfondimento e di auto-consapevolezza.

“L’Unicità conduce direttamente all’Unico poiché dell’Unico è espressione.”

L’unicità contiene, e quindi trascende, i piani dell’esistere infinito e dell’esistere individuale, come anche quello della loro indivisibilità ed unità; essa è il comune denominatore che permette di formulare tutte le possibili astrazioni per descrivere e spiegare concettualmente l’esistenza tutta e la propria, ma soprattutto essa contiene e definisce l’auto-consapevolizzarsi poiché è ciò a cui tutte le verità, i piani, e i concetti sull’esistere tendono e si riferiscono.

Unicità è sinonimo di Coscienza dell’Unico, dell’unico immutabile Sé che è ed esiste in realtà.

Sebbene l’Essere Unico venga generalmente vissuto solo inconsapevolmente, e quindi solo a livello mentale, e venga consapevolmente dato per scontato come se fosse un prodotto della biologia senza essere osservato nella sua vera e totale originalità e profondità, quando al contrario si cerca di comprenderlo ci si accorge che le capacità cognitive non sono sufficienti e ci si scontra con i limiti dell’intelletto e della mente.

Ciò che non può essere spiegato e compreso mentalmente però può essere consapevolizzato a un livello superiore, che è lo stato e il processo della coscienza di essere e di tutto l’essere. “A che serve ciò che non si può capire e spiegare?” mi direte voi, serve semplicemente ad essere ciò che si è al di là dei concetti e delle idee che si ha di se stessi.

L’Unicità dell’Essere infatti trascende la forma e le espressioni che essa stessa contiene e definisce per potersi manifestare e riconoscere, e perciò trascende anche la mente che si pone tutte queste domande e che asserisce anche questi stessi concetti.

Poiché con la mente non si può trascendere la mente, l’individuo divenuto esausto del gioco mentale, ma sinceramente abbandonato in questa ricerca, scopre che riconoscere questo principio è il medesimo esserle tale principio, è l’auto-riconoscersi ed auto-realizzarsi stesso. Egli inizia a sperimentare e realizzare che tale condizione è manifesta a livello mentale e fisico, ossia a livello energetico e materiale dell’esistere, poiché queste sono espressioni di ciò che è lo stato e il processo supremo che li origina e trascende, ossia il “Conscio Unico”. A tale livello o piano dell’esistere (che però non è definibile da alcun concetto) l’individuo non è il senso di essere qualcuno o qualcosa di definito nell’infinito esistere ma è l’Unicità originale dell’Essere, è il Conscio del Reale Sé che si esprime, riconosce e sperimenta consapevolmente attraverso la singola forma. L’unicità dell’essere trascende ogni dualità, anche quella di Creatore e Creatura, poiché questi “piani dell’esistere” sono il medesimo processo di auto-consapevolizzarsi ed auto-consacrarsi all’unico Processo e Stato conscio dell’essere e dell’esistere.

Tutti questi concetti, sebbene utili ed ispiranti, non sono però sufficienti a permettere e dimostrare la cosiddetta auto-realizzazione. Essi sono trascesi solo da ciò che può farlo veramente, ossia dal potere del “riconoscersi” che è capacità originale ed innata dell’essere conscio. L’unicità del Processo, in cui si formano la mente e il corpo con cui esso si concretizza, è il medesimo processo dell’auto manifestarsi e riconoscersi (il processo di andata e di ritorno per dirla in parole povere) che si esprime e che matura alla luce dell’unica origine ed essenza vera, ovvero dello Stato dell’Esserlo. Di tale Stato non c’è io individuale che ne faccia esperienza, vi è solo l’indefinibile coscienza di esserlo. Il ricercatore, la ricerca, gli altri, il mondo, Dio, il dove, il quando, il come e il perché, sono espressioni della maturazione e della consapevolezza individuale che cerca di riunificarsi nell’unicità dell’essere e del riconoscersi, processo che sfocia nell’indefinibile Stato senza stato dell’Esserlo poiché ne è il medesimo Manifestarlo.